La sfida del PNRR: incontro a Prato con la presenza della UAI Toscana

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Infrastrutture, semplificazione, sostenibilità, sinergie: la sfida del PNRR. Questo il tema al centro dell’incontro che si è tenuto presso la CCIAA di Prato, organizzato dall’On. Erica Mazzetti, con i responsabili delle varie associazioni di categoria. Un confronto utile per definire una lista di priorità da presentare al successivo incontro dei parlamentari toscani con il Presidente Giani. Invitata al tavolo anche l’Unione Artigiani Italiani, presente attraverso il Presidente UAI Toscana Claudio Nobler che, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza dei sottoservizi e delle opere minori per accompagnare la ripresa economica e lo sviluppo: “A nostro avviso – spiega Nobler – occorre che il PNRR sia più vicino alle esigenze delle piccole e medie imprese perché, ad oggi, la maggior parte delle risorse sono destinate ai Comuni per la realizzazione di opere le cui ricadute saranno senz’altro positive ma non per le esigenze delle Pmi. Almeno una parte delle risorse a disposizione dovrebbero essere accessibili anche per gli investimenti di queste nostre imprese, specialmente per la sicurezza sui luoghi di lavoro e la riduzione dell’impatto ambientale, un sistema premiale per chi si impegna in tale ambito”. Tra le opere che andrebbero realizzate, un collegamento veloce per congiungere Prato ad Empoli: “C’è un progetto nel cassetto da tempo: la realizzazione di una galleria tra Empoli e Quarrata sotto Montalbano, un’idea che andrebbe ripresa e concretizzata perché permetterebbe di connettere aree produttive riducendo i tempi ed il traffico e, di conseguenza, l’impatto ambientale”. Per aiutare lo sviluppo dei comparti c’è poi “bisogno di dare un’accelerata alle ricerche e alle banche dati. Molto spesso non c’è la conoscenza necessaria dello stato dei settori economici, questo è un freno per le nuove idee progettuali. Ovviamente siamo preoccupati per i tempi della nostra burocrazia. L’Europa ci ha dato delle scadenze per spendere i soldi ed investire ma, in Italia, abbiamo tempi lunghissimi e potrebbero essere non adeguati alla realizzazione dei progetti di cui si avrebbe bisogno”.