Parte la corsa a sette anni di fondi comunitari. Per l’Italia 31,8 miliardi

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Dopo sette mesi di laboriosi negoziati, l’Europarlamento ha approvato il bilancio Ue per il periodo 2014-2020, ossia il Quadro finanziario pluriennale che gestisce 960 miliardi di euro di impegni finanziari. Visto che già si sa che il Consiglio Ue dovrebbe apporre il sigillo finale al budget pluriennale il 2 dicembre, senza dibattito, il voto di Strasburgo rappresenta di fatto lo sparo dello starter nella corsa ai finanziamenti europei per i prossimi sette anni.

Molto dovrà esser fatto nelle regioni di tutta Europa per sfruttare bene i 325 miliardi di fondi strutturali messi a disposizione dei 28 Paesi Ue, con l’Italia che si ritroverà a gestire una dote di ben 31,8 miliardi nel settennato, cui si dovrebbe sommare una quota di cofinanziamento di 24 miliardi. Grande la responsabilità dei politici nazionali e degli amministratori locali per gestire al meglio le risorse. Ovvero per sfruttare tutte le potenzialità dell’iniezione vitaminica “keynesiana” di fondi comunitari di cui l’economia europea ha assai bisogno per riprendere tono.

Ma ancor più nell’immediato, il varo del bilancio pluriennale segna anche l’avvio di importanti programmi di finanziamenti diretti gestiti da Bruxelles, da Orizzonte 2020 per l’innovazione e la ricerca (erede del Settimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione) a Erasmus+ per la circolazione di studenti e ricercatori, da Cosme per aiutare le Pmi a essere competitive a Life+ per i progetti ambientali, fino ai programmi per sostenere iniziative sociali, per la cultura, la cittadinanza europea e il partenariato con Paesi terzi. Sono iniziative importanti che permettono di incanalare fondi in direzione delle finalità fissate dall’Unione europea e per i quali i soggetti italiani, pubblici e privati, si troveranno in competizioni con quelli degli altri Paesi Ue.

Già cominciano a muoversi gli ingranaggi dei nuovi programmi. E’ uscito il primo invito a presentare progetti per Europa per i cittadini, il programma che finanzierà iniziative per promuovere il senso civico comunitario. E l’11 dicembre già si sa che dovrebbero aprirsi le prime gare di Orizzonte 2020, il programma chiave per l’innovazione che mette a disposizione di aziende, istituti ed enti di ricerca del 28 Paesi europei ben 77 miliardi nell’arco di sette anni. In dicembre arrivano anche i primi inviti a presentare proposte per Europa creativa, lo sportello a favore della cultura.

L’Osservatorio dei finanziamenti Ue del Sole 24 Ore si impegna nelle prossime settimane a monitorare con la consueta puntualità bandi e inviti a presentare proposte dei programmi europei. A dare consigli e indicazioni per formare i partenariati con soggetti stranieri che possono favorire il successo e a districarsi nella complessità di europrogettazione e rendicontazione. In una serie, a cura di Maria Adele Cerizza, che parte con Horizon 2020 si scandaglieranno anche uno per uno i programmi dei nuovi finanziamenti diretti comunitari, esaminandone tutte le novità. Per offrire uno strumento informativo in più agli operatori italiani nelle gare comunitarie, che non sempre hanno visto il nostro Paese ottenere da Bruxelles risorse all’altezza delle sue potenzialità.