Ripresa post-Covid: le sedi UAI a confronto con l’europarlamentare Matteo Adinolfi

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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i provvedimenti di Bruxelles, gli sviluppi presenti e futuri dell’economia del nostro Paese.

Questi i temi del confronto tra le diverse sedi dell’Unione Artigiani Italiani e l’Europarlamentare della Lega On. Matteo Adinolfi. Una nuova occasione per i territori di esporre le proprie istanze e contribuire alla ripresa post pandemica.

Adinolfi ha sottolineato ancora una volta la portata degli stanziamenti economici che l’Unione Europea ha previsto per favorire la ripresa economica dell’Italia e di tutti gli stati membri. Somme enormi che rappresentano una grande occasione per il nostro Paese. È emersa però la perplessità sulle capacità del sistema burocratico ed istituzionale italiano di essere in grado di “spendere” questi soldi nei tempi previsti per non dover essere costretti, come spesso accaduto in passato, a restituire le somme a Bruxelles. Occorrerebbero nuovi codici per gli appalti, procedure più snelle, come già accaduto con la ricostruzione del ponte Morandi avvenuta nell’arco di un solo anno.

Per superare lo scoglio delle lungaggini, è necessario il rafforzamento del settore del pubblico impiego che oggi riesce a lavorare solo al 30 percento rispetto invece a quanto richiederebbe il sistema: dunque nuove assunzioni, ma soprattutto, come ha sottolineato lo stesso europarlamentare, la necessità di investire nella formazione degli impiegati, alla luce della forte ed improvvisa accelerazione verso la digitalizzazione del sistema.

Velocizzare gli uffici degli enti vorrebbe dire dimezzare i tempi di lavorazione delle pratiche e dare all’Italia una nuova marcia verso la ripresa.

Tra gli altri temi dibattuti l’applicazione della direttiva Bolkestein che preoccupa non poco gli ambulanti, i balneari, gli edicolanti e tutti coloro che occupano suolo pubblico, il problema atavico delle infrastrutture che mancano e che a fatica vengono migliorate o realizzate ex novo, ed il recente dibattito sui vini dealcolati che spaventa i produttori italiani.

L’on. Adinolfi ha risposto in maniera esaustiva alle domande arrivate dai territori e si è fatto carico di portare presso l’Europa le istanze emerse, per intensificare il rapporto tra le istituzioni e le forze produttive.